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La lunga maratona elettorale statunitense si è ormai conclusa vedendo la vittoria del candidato democratico Joe Biden. Quali saranno le principali conseguenze per l’economia ed i mercati finanziari?
Per rispondere a tale domanda, è utile confrontare i programmi politici dei due candidati rivali in quanto essi differivano fortemente su diversi aspetti, soprattutto per quanto riguarda i livelli di tassazione e di spesa pubblica programmati nonché relativamente alla politica commerciale degli USA. Il programma di Trump era ovviamente improntato ad una forte continuità con le azioni poste in essere durante il suo primo mandato presidenziale, mentre molti elementi di novità caratterizzavano il programma di Biden.
Per avere un quadro più chiaro delle differenze e delle potenziali implicazioni può essere utile schematizzarle nella tabella che segue:
Come è possibile notare dalla tabella, le maggiori differenze risiedono nel diverso approccio alle politiche fiscali e di bilancio. Nel prossimo futuro, se da un lato il grande incremento della spesa pubblica determinerà un forte impulso alla crescita economica, dall’altro su di essa peserà negativamente l’approvazione di una riforma fiscale con aliquote meno generose sugli utili aziendali. Quanto ai settori, quelli delle infrastrutture ed in generale tutti i settori “green” dovrebbero beneficiare delle politiche di Biden. Più incerto è l’impatto sul settore tecnologico e quello finanziario, in quanto questi potrebbero essere penalizzati da una regolamentazione più stringente in tema di anti-trust a tutela dei consumatori (che generalmente impatta negativamente sulle grandi multinazionali), ma essere favoriti da fattori ciclici e dalla ritrovata tendenza a favorire i commerci internazionali.
Come al solito occorre ricordare che le scelte di investimento vanno sempre coordinate con il proprio orizzonte temporale e la propria propensione al rischio, nonché alle scelte di investimento fatte in passato. I diversi settori economici hanno gradi di rischiosità differenti e prospettive di crescita che spesso si dispiegano su orizzonti temporali diversi. La maggior parte degli analisti è però concorde nel ritenere che i diversi settori e le differenti aree economiche si muoveranno su percorsi di crescita più eterogenei rispetto al passato.
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