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Ogni famiglia dovrebbe avere una riserva di sicurezza sotto forma di liquidità per soddisfare la necessità di coprire eventuali imprevisti. Infatti, la liquidità da mantenere sul conto corrente o su investimenti a brevissimo termine dovrebbe essere in grado di soddisfare non solo le esigenze di liquidità per le spese ordinarie, ma includere una quota ulteriore destinata a far fronte alla comprensibile paura del “non si sa mai”. Questa quota è talvolta eccedente le reali necessità, ma altre volte assolutamente inadeguata a fronteggiare i veri rischi che potrebbero colpire se stessi e la propria famiglia. Purtroppo, di ciò si acquista consapevolezza quando è ormai troppo tardi per porvi rimedio. A quanto dovrebbe ammontare la riserva di sicurezza sul proprio conto corrente? E come individuare quali sono i veri rischi dei quali dovremmo tener conto per tutelare al meglio la nostra famiglia ed il nostro patrimonio?
In linea di massima la quota base di liquidità presente sul conto corrente dovrebbe essere compresa fra 2 e 4 volte le spese medie mensili. A questa quota occorre aggiungerne un’altra (compresa fra 4 ed 8 volte le spese medie mensili) per coprire gli eventuali imprevisti non assicurabili (es. interventi di riparazione dell’abitazione o dei veicoli in famiglia, piccole spese sanitarie, ecc.). Talvolta una riserva di liquidità di queste dimensioni, ma anche una di gran lunga superiore, non è adeguata a far fronte ai grandi imprevisti che potrebbero verificarsi. Ecco perché occorre un’attenta consulenza assicurativa per individuare i rischi ai quali noi e la nostra famiglia siamo maggiormente esposti e capire quali sono quelli che possono gravemente intaccare il nostro tenore di vita o compromettere il raggiungimento dei nostri obiettivi futuri.
Come individuare i rischi rilevanti ai quali dare priorità? Le coperture assicurative hanno un costo ed è opportuno limitarsi a sottoscrivere quelle realmente necessarie, per non compromettere eccessivamente il nostro tenore di vita attuale. I due parametri base sono: la probabilità dell’evento e le conseguenze del suo verificarsi sul proprio patrimonio presente e futuro. In linea di massima occorre prioritariamente assicurare quegli eventi che sono poco probabili ed il cui verificarsi potrebbe condizionare in maniera irrimediabilmente negativa la nostra vita. Il semplice schema che segue può aiutarci a fare chiarezza e ad orientare le nostre scelte. Sull’asse delle ascisse (in orizzontale) gli eventi sono distinti in due grandi categorie: poco probabili e molto probabili. Sull’asse delle ordinate (in verticale) sono distinti in base all’impatto che il loro verificarsi potrebbe avere sulla nostra situazione finanziaria: basso (ovvero sostenibile) o alto (insostenibile).
A quali rischi dare priorità assicurativa? Certamente a quelli il cui impatto potrebbe essere insostenibile, ma allo stesso tempo a quelli meno probabili, in quanto i costi assicurativi tendono ad essere più bassi per eventi meno frequenti. In questo modo riusciamo a conciliare esigenza di copertura prioritaria e costi ridotti! Per individuare gli eventi il cui impatto potrebbe avere una maggiore portata occorre concentrarsi su quelli che hanno conseguenze rilevanti sul nostro capitale immobiliare, finanziario ed umano.
Tre esempi possono aiutarci a comprendere meglio il criterio appena enunciato.
- Per chi è proprietario della casa in cui vive, questa spesso rappresenta la parte più rilevante del proprio patrimonio. Se un evento catastrofico dovesse verificarsi, si pensi allo scoppio o all’incendio della nostra abitazione, i danni potrebbero essere insostenibili. Fortunatamente questi eventi sono molto rari e, pertanto, assicurarli è poco costoso: per qualche centinaio di euro annui è possibile assicurare dallo scoppio ed incendio un immobile del valore di qualche centinaio di migliaio di euro!
- Nella nostra vita quotidiana siamo esposti ad una serie di responsabilità patrimoniali derivanti da eventi imprevisti. Si pensi, ad esempio, alle potenziali conseguenze derivanti da un incidente a scuola che possa coinvolgere nostro figlio che inavvertitamente causi con la matita un danno irreparabile all’occhio del compagno di banco: sono per fortuna eventi molto rari, ma con responsabilità risarcitorie molto rilevanti. Anche in questo caso una polizza di un centinaio di euro annui potrebbe tutelarci da eventi dal grande impatto economico.
- Il nostro capitale più prezioso è spesso il nostro capitale umano e la nostra capacità di produrre reddito in futuro. Un giovane professionista di 35 anni ha un reddito atteso fino alla pensione che può facilmente superare il milione di euro e, nonostante ciò, spesso trascura di proteggere la sua vita, dimenticando le conseguenze che la sua morte o la perdita della capacità lavorativa potrebbe avere sulla sua famiglia. Anche in questo caso poche centinaia di euro annui potrebbero coprire questi rischi in quanto coprirli è poco costoso se si è giovani. La stessa cosa non si può dire per il professionista sessantenne. In questo caso rientreremmo nei quadranti a destra, ovvero si tratterebbe di eventi più probabili e con un costo assicurativo spesso elevato. D’altronde, un adeguato risparmio nel corso della vita lavorativa e figli magari ormai grandi ed indipendenti, probabilmente potrebbero posizionare la situazione di questo professionista in basso a destra nello schema di cui sopra, ovvero nel quadrante nel quale le conseguenze dell’evento sono maggiormente sostenibili.
Al contrario non è prioritario coprirsi dai rischi piccoli e sopportabili. Dunque, potrebbe non avere senso pagare un premio di 100 euro per assicurarsi dalla rottura di un pc o un di elettrodomestico che ne vale 1.000; oppure assicurarsi per un massimale di 5.000 euro il contenuto del proprio immobile in caso di furto. Sono eventi certamente spiacevoli, ma non in grado di avere un impatto insostenibile sulla nostra situazione economico-finanziaria.
Dunque, occorre concentrarsi sui grandi rischi poco probabili. A ben vedere, un importo complessivo di un centinaio di euro al mese ed anche meno potrebbe proteggere una famiglia dai grandi rischi (la distruzione dell’immobile in cui si vive, la responsabilità civile verso terzi, la spesa per un grande intervento chirurgico, ecc.) e spesso è irragionevole non farlo. Eppure, frequentemente si trascura tutto ciò per scaramanzia o per poca consapevolezza dei veri rischi, concentrandosi su quelli legati ai mercati finanziari che possono incidere in maniera molto più modesta sul proprio tenore di vita. Il consiglio è di confrontarsi con il consulente finanziario o assicurativo per individuare quei rischi che è opportuno non trascurare sulla base della propria situazione familiare, lavorativa e finanziaria. D’altronde, un’accurata protezione assicurativa ha l’ulteriore vantaggio di consentire di destinare una parte maggiore del proprio patrimonio a forme di investimento di lungo termine, che sono generalmente più remunerative, riducendo la liquidità di conto corrente destinata al far fronte alla paura del “non si sa mai”.

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