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“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” (Seneca)

La prima regola che è fondamentale seguire nella gestione del proprio patrimonio è definire chiaramente gli obiettivi che si intendono perseguire e solo successivamente individuare gli strumenti finanziari adeguati a raggiungerli. Infatti, una chiara individuazione dei propri obiettivi di vita e dei tempi nei quali si intende perseguirli è propedeutica a qualunque scelta di investimento.

Eppure, non sempre è così, anzi la maggior parte degli investitori finisce per fare esattamente il contrario e chiedere alla propria banca o al proprio consulente di ricevere indicazioni sulle opportunità di investimento favorevoli indipendentemente dalle condizioni personali e patrimoniali di partenza o dalle proprie prospettive di breve e di medio-lungo termine. Ricordate Totò e Peppino a Milano? “Mi scusi, per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?” Non è forse lo stesso per quei risparmiatori che pongono la domanda: “mi scusi qual è l’investimento migliore?” Solitamente seguita dalla richiesta: “Vorrei guadagnare il più possibile … o per lo meno non perdere!”.

Al di là di considerazioni sulla ovvia impossibilità di conciliare alti rendimenti e bassi rischi, è evidente che ciò che sfugge a questi investitori è la chiara percezione che i soldi e la loro crescita non sono e non possono essere un fine, ma solo un mezzo per il soddisfacimento di obiettivi di vita concreti. La loro individuazione è indispensabile per selezionare gli strumenti più adeguati a perseguirli: devo acquistare una casa o un’automobile? Finanziare le spese di studio dei figli o integrare la pensione? Far fronte ad imprevisti o integrare i redditi attuali? Dunque, occorre dedicare del tempo all’individuazione degli obiettivi di vita ed a quali dare priorità in relazione alla propria situazione attuale (età, patrimonio, situazione lavorativa personale, condizione familiare) ed a quella prospettica (evoluzione del reddito, obiettivi familiari e personali). Inoltre, è indispensabile fissare i tempi entro i quali perseguire gli obiettivi individuati e, da ultimo ma non per importanza, capire la propria propensione al rischio. Tutto ciò richiede del tempo che non sempre siamo disposti a spendere, un po’ per pigrizia ed un po’ per mancanza di metodo o di conoscenze adeguate. Ogni risparmiatore dovrebbe però acquisire consapevolezza che per ottenere risultati soddisfacenti è indispensabile dedicare del tempo alla cura dei propri risparmi.

Volendo schematizzare le fasi del processo che è opportuno seguire, occorre:

1.      Individuare gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire e i tempi di realizzazione, ordinandoli da quelli più prossimi a quelli più remoti, non dimenticando di mettere in conto eventuali imprevisti;

2.      Dividere il proprio patrimonio in parti distinte, evitando di considerarlo un unicum indistinto, e destinare ogni parte ad un differente obiettivo (non dimenticando di stabilire a quali destinare il risparmio futuro);

3.      Definire il proprio profilo di rischio oggettivo (sostenibile in base all’orizzonte temporale prefissato) ed il profilo di rischio oggettivo (sostenibile in base alla propria tolleranza psicologica al rischio);

4.      Individuare gli strumenti finanziari e quelli assicurativi più adeguati agli obiettivi quantitativamente e temporalmente individuati e per far fronte agli imprevisti.

Il supporto di un buon consulente può essere fondamentale, soprattutto nelle fasi più tecniche di individuazione del profilo di rischio oggettivo e soggettivo sostenibile ed in quello della individuazione degli strumenti finanziari adeguati. Per chi vuol procedere in autonomia, un utile supporto è rappresentato dalla cosiddetta piramide dei bisogni. Secondo questo schema semplificato, vengono individuate quattro aree di bisogno: liquidità, riserva, investimenti e previdenza. Nella parte bassa della piramide vanno collocate le risorse per far fronte alle esigenze di liquidità immediata ed alle spese impreviste e nella parte alta quelle destinate agli obiettivi di più lungo temine.

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Il mio invito è a prendere carta e penna e provare a costruirsi la propria piramide. Una volta completata, occorre procedere all’individuazione degli strumenti più adeguati a ciascuna area di bisogno, compatibili con il proprio profilo di rischio. Ma di questo argomento, così come delle modalità con le quali è possibile agevolare l’individuazione degli obiettivi prioritari in ciascuna fase del ciclo di vita, vi parlerò in futuro.