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La Banca d’Italia abbassa le prospettive di crescita dell’economia italiana, ma anche quelle dell’inflazione. Queste in sintesi le previsioni per il 2024 contenute nel primo Bollettino economico di quest’anno, ma vediamo più nel dettaglio i dati previsti per il PIL, l’inflazione ed il debito pubblico negli anni a venire.

 

Il contesto in cui si muovono le previsioni

Le analisi contenute nel bollettino economico della Banca d’Italia sono solite partire dal contesto internazionale, che sempre più condiziona gli scenari di crescita dei singoli Paesi, per poi analizzare l’economia italiana. Ecco in sintesi il quadro prospettato:

  • l’economia mondiale rallenta, con segni di indebolimento dell’attività economica sia negli Stati Uniti che in Cina, a causa soprattutto delle politiche monetarie restrittive poste in essere nel 2023 dalle Banche Centrali, che hanno alzato rapidamente i tassi, e del peggioramento della fiducia di consumatori ed imprese;
  • le Banche Centrali di Usa, Regno Unito ed Europa hanno mantenuto stabili i tassi di riferimento nelle riunioni di fine 2023, comunicando che l’orientamento della politica monetaria nel breve termine rimarrà restrittivo, ma il mercato sta già iniziando a scontare un futuro ribasso dei tassi di interesse;
  • nell’area Euro l’attività economica resta debole, ma il processo di rallentamento dell’inflazione si consolida e l’occupazione continua a crescere;
  • Il recente accordo sulle regole di bilancio europee condizionerà le politiche economiche degli stati membri dell’Unione Europea.

 

 

Le previsioni per l’economia italiana

La Banca d’Italia prevede un’economia italiana in rallentamento nel 2024 e livelli di crescita moderati negli anni a venire, un’inflazione in riduzione che scenderà sotto il 2% già entro la fine di quest’anno ed un debito pubblico stabile. Ecco nel dettaglio le cifre:

La notizia migliore è certamente la rapida riduzione dell’inflazione che si stabilizza poco sotto il 2%, la peggiore è rappresentata dal debito pubblico che fa fatica a ridursi in rapporto al prodotto interno lordo. In mezzo le previsioni sulla crescita economica, misurata appunto dal PIL, che è prevista solo allo 0,6% nel 2024, la metà di quanto immaginato dal Governo all’atto di scrittura della manovra economica e tre decimali sotto le ultime stime della Commissione europea.

 

 

Considerazioni finali

Lo scenario prospettato dalla Banca d’Italia è fatto di luci ed ombre. Le previsioni potrebbero essere condizionate dall’evolversi delle tensioni internazionali, con rischi al ribasso più che al rialzo se dovessero aprirsi nuovi fronti di guerra. Per l’Italia la sfida principale è certamente rappresentata dalla riduzione del debito pubblico, che il nuovo patto di stabilità ci imporrà di realizzare. È un obiettivo che difficilmente riusciremo a raggiungere semplicemente contenendo la spesa pubblica. Non resta che puntare sulla crescita di lungo periodo che passa innanzitutto, come ricordano gli economisti, dall’incremento della produttività del lavoro, dagli investimenti in tecnologia, dall’efficienza della pubblica amministrazione e dalla coerenza e stabilità delle normative, tutte cose di cui l’Italia ha estremo bisogno.