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12 novembre 2022 – Tempo di lettura: 4 minuti

In uno scenario caratterizzato da forte volatilità sui mercati finanziari, con inflazione e rendimenti dei titoli di Stato che negli ultimi mesi sono cresciuti rapidamente, dal prossimo lunedì 14 e fino a mercoledì 17 novembre 2022, sarà in collocamento il nuovo BTP Italia. Quali le caratteristiche del titolo? Conviene sottoscriverlo?

Quali sono le caratteristiche del titolo?

Il BTP Italia di prossimo collocamento ha una durata pari a 6 anni ed una scadenza fissata al 22 novembre 2028. La sua caratteristica peculiare, che lo distingue dagli altri BTP “ordinari”, è quella di offrire un rendimento indicizzato all’inflazione italiana ed in particolare all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), esclusi i tabacchi. Dunque, questa tipologia di titoli fornisce agli investitori una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi italiani: sia le cedole che il capitale sono rivalutati in base all’inflazione italiana, calcolata in base all’indice precedente, e pagati semestralmente. Quindi, ogni sei mesi verrà erogata una cedola, che sarà al tasso annuo fisso stabilito diviso per due, calcolata sul capitale rivalutato in base all’inflazione e maggiorata del livello dell’inflazione stessa. Nel caso meno probabile di deflazione (ovvero di diminuzione del livello medio dei prezzi) è prevista la restituzione del capitale nominale iniziale.

Ma qual è il rendimento cedolare offerto dal titolo? Quello definitivo lo si conoscerà giovedì 18 novembre, ma fin da ora è noto il tasso cedolare minimo che è pari all’1,60%. Dunque, il sottoscrittore di questo BTP riceverà semestralmente una cedola minima dello 0,80% (pari all’1,60% annuo diviso 2) calcolata sul valore nominale del titolo rivalutato secondo l’andamento dell’indice FOI dell’inflazione italiana (esclusi i tabacchi), aumentata dello stesso livello di inflazione. Ad esempio, se si investissero 1.000 euro e nel corso del primo semestre il tasso di inflazione dovesse essere pari 3%, la cedola corrisposta al sottoscrittore risulterebbe pari allo 0,80% di 1.030, ovvero ad 8,24 euro, a cui si aggiungerebbero i 30 euro di rivalutazione, per un totale di 38,24 euro.

Agli investitori che acquistano il titolo durante il periodo di collocamento e lo detengono fino alla scadenza, verrà corrisposto un premio fedeltà pari allo 0,8% del capitale nominale acquistato.

 

Conviene sottoscrivere il nuovo BTP Italia?

Ovviamente non è possibile rispondere in maniera univoca ad una domanda di questo tipo, ma è possibile fare qualche considerazione di carattere generale e favorire una scelta consapevole. Per valutare la convenienza di un titolo e l’opportunità di inserirlo nel proprio portafoglio, occorre farlo almeno sotto tre aspetti:

  • attraverso un confronto relativo con titoli di durata e tipologia simile;
  • in base al contesto di mercato nel quale ci si trova;
  • in rapporto alla tipologia di titoli già detenuta in portafoglio.

Quanto al primo aspetto, nel caso di un titolo indicizzato all’inflazione, per effettuare un confronto di convenienza con titoli di durata e tipologia simile, è opportuno calcolare la cosiddetta break even inflation, ovvero quel livello di inflazione che eguaglia il rendimento di un titolo legato all’inflazione a quello di un “tradizionale” titolo a tasso fisso. Ad esempio, poiché in questo momento un BTP a tasso fisso con durata di 6 anni ha un rendimento a scadenza pari al 3,50%, per l’attuale BTP in collocamento il livello di break even inflation è pari all’1,90% (3,50% meno la cedola reale fissata all’1,60%). Dunque, se nei prossimi 6 anni il livello medio di inflazione dovesse essere superiore all’1,90%, il titolo in collocamento si rivelerebbe conveniente in termine relativi, mentre non lo sarebbe nel caso in cui l’inflazione fosse più bassa. A ben vedere, il livello di convenienza relativa del titolo dipende dall’inflazione attesa in Italia nei prossimi anni. Secondo il bollettino economico di ottobre 2022 della Banca d’Italia, nello scenario di base l’inflazione italiana dovrebbe essere prossima al 6,5% nel 2023 per scendere a livelli di poco superiori al 2% nel 2024. Ipotizzando che tali previsioni si rivelassero corrette e che nel medio periodo l’inflazione si stabilizzasse intorno al 2%, il rendimento complessivo del BTP Italia in collocamento potrebbe oscillare fra il 4,5% ed il 5% lordo. Trattandosi di rendimenti superiori al 3,50% di un BTP a tasso fisso di pari scadenza, l’attuale emissione appare competitiva in termini relativi.

Se si estende l’analisi al contesto di mercato nel quale ci si trova, occorre mettere in conto che l’attuale scenario è caratterizzato da un progressivo rialzo dei tassi che potrebbe perdurare ancora per mesi, vista la forte determinazione delle banche centrali di tutto il mondo (ad eccezione di quella giapponese) a combattere l’inflazione rendendo sempre più elevato il livello ufficiale dei tassi. Dunque, se nei prossimi mesi i tassi dovessero salire più del previsto e l’inflazione scendere più rapidamente di quanto ipotizzato, i titoli legati all’inflazione potrebbero subire svalutazioni anche consistenti, soprattutto se di durata medio-lunga. Pertanto, gli investitori prudenti dovrebbero sottoscrivere questo titolo se hanno una elevata probabilità di portarlo a scadenza.

La terza considerazione va fatta in base alla tipologia dei titoli già posseduta. Poiché è opportuno che gli investitori detengano sempre portafogli adeguatamente diversificati, prima di acquistare un titolo è necessario considerare la tipologia di strumenti finanziari già sottoscritti. Ad esempio, coloro che già detengono una quota consistente di obbligazioni a medio-lungo termine o una percentuale elevata di titoli di Stato italiani, dovrebbero evitare concentrazioni eccessive di rischio e valutare l’acquisto di questo strumento solo a fronte della liquidazione di altri titoli di tipologia o emittente analoghi.

Un’ultima considerazione aggiuntiva è d’obbligo: la scelta di qualunque strumento finanziario va valutata, oltre che in termini di convenienza relativa e di composizione della parte restante del portafoglio, anche in rapporto ai propri obiettivi di investimento ed al relativo orizzonte temporale, nonché alla propensione al rischio individuale. Solo attraverso un confronto attento con il proprio consulente e l’analisi globale della personale situazione economico-finanziaria è possibile verificare se un titolo si addice alle proprie scelte di investimento.