Negli ultimi anni la quota di liquidità detenuta dagli italiani su conti correnti e depositi a breve termine è progressivamente cresciuta. La crisi legata alla pandemia ha ulteriormente incrementato questo fenomeno. Gli italiani, storicamente grandi accumulatori di ricchezza, preferiscono rimanere “liquidi” a tal punto da far crescere fino a circa 1.700 miliardi la liquidità su conti e depositi, una cifra superiore a quella dell’intero PIL annuo del nostro paese! Si tratta di una scelta fortemente penalizzante sia per i singoli risparmiatori che per l’intero sistema paese. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno?
I motivi per i quali i risparmiatori detengono quote di liquidità eccedenti le reali necessità sono legati prevalentemente a quattro fattori:
- la mancata consapevolezza dell’impatto negativo dell’inflazione sulla liquidità detenuta sul proprio conto corrente: l’inflazione è una tassa occulta che erode costantemente il nostro patrimonio; quanti risparmiatori sono consapevoli che nonostante la bassa inflazione degli ultimi anni la liquidità sul proprio conto ha perso valore negli ultimi 20 anni per circa il 35%?
- la scarsa fiducia nel sistema finanziario in generale: gli italiani spesso percepiscono gli intermediari finanziari come una controparte dalla quale non farsi fregare piuttosto che come un interlocutore con il quale confrontarsi su scelte di fondamentale importanza relative alla gestione del proprio patrimonio;
- I bassi livelli di educazione finanziaria: siamo agli ultimi posti in Europa relativamente ai livelli di cultura finanziaria; questo favorisce da un lato l’immobilismo nelle scelte di investimento e dall’altro alcuni atteggiamenti opportunistici da parte degli intermediari finanziari, che talvolta approfittano della scarsa competenza dei loro clienti;
- La diffusa assenza di pianificazione finanziaria: la maggior parte degli italiani preferisce detenere i propri risparmi sul conto bancario “perché non si sa mai!”, evidenziando la frequente assenza di pianificazione finanziaria; progettare il proprio futuro e valutare l’impatto finanziario di tali progetti è invece essenziale.
I fattori di cui sopra spesso denotano scarsa competenza finanziaria, è quindi opportuno che ogni risparmiatore faccia un piccolo sforzo per accrescere progressivamente tali competenze, visto il forte impatto positivo che esse possono avere sulla gestione del loro patrimonio e nel favorire il raggiungimento degli obiettivi di vita.
Ecco allora un decalogo essenziale dal quale partire nella gestione delle proprie finanze:
1. Definisci obiettivi chiari ed individua gli strumenti finanziari per perseguirli: una chiara individuazione dei propri obiettivi di vita è propedeutica a qualunque scelta di investimento;
2. Diversifica in maniera adeguata il tuo patrimonio: avere un patrimonio diversificato in più tipologie di strumenti è una scelta obbligata se si vuole proteggerlo al meglio;
3. Risparmia una quota del tuo reddito: definire la quota del proprio reddito che si vuole risparmiare per il raggiungimento dei propri obiettivi è essenziale se si vuole aumentare la probabilità di conseguirli;
4. Valuta con attenzione quando è opportuno indebitarsi: esistono debiti “buoni” e debiti “cattivi” ed è essenziale, per una corretta pianificazione finanziaria, distinguere fra le due categorie;
5. Stabilisci se acquistare o affittare una casa: gran parte del nostro patrimonio finisce prima o poi per essere investito in immobili ed è dunque opportuno capire quando è il momento giusto di effettuare questa scelta;
6. Pianifica quanto prima la tua previdenza integrativa: l’ammontare della pensione pubblica è destinato a ridursi velocemente nei prossimi anni e pertanto i lavoratori più lontani dalla pensione non devono trascurare la pianificazione previdenziale.
7. Ricordati di proteggerti dai rischi: spesso trascuriamo i grandi rischi e l’impatto che essi possono avere sul nostro patrimonio; identificarli e decidere quali sono quelli verso i quali è opportuno proteggersi è essenziale all’interno della propria pianificazione finanziaria;
8. Non dimenticare la pianificazione successoria: spesso per scaramanzia decidiamo di evitare la pianificazione successoria, ma farlo per tempo comporta solo potenziali benefici;
9. Tieni in considerazione le tue emozioni: poiché gli esseri umani non sono completamente razionali, mettere in conto le proprie emozioni è essenziale nella gestione delle proprie finanze;
10. Fai al consulente le domande giuste: spesso poniamo al consulente richieste sbagliate e altrettanto spesso i consulenti non si sforzano di aiutarci a capire quali sono quelle giuste; ci sono aree in cui il supporto del consulente è molto più utile che in altre ed individuarle è essenziale.
Poiché confrontarsi con la propria banca o con il proprio consulente in maniera consapevole è essenziale, cercherò nelle prossime settimane di approfondire i singoli punti, per cercare di contribuire nel mio piccolo al processo di crescita delle competenze in campo finanziario. D’altronde, come è scritto sul mio profilo Linkedin, credo nel ruolo sociale del consulente e nella necessità di contribuire alla crescita delle competenze finanziarie dei clienti ed al raggiungimento dei loro obiettivi di vita.

Consulente Finanziario a Napoli. Ti aiuto a fare le scelte finanziarie più efficaci in base ai tuoi progetti di vita.