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Al via la seconda emissione di BTP Valore, la famiglia di titoli di Stato italiani dedicata ai risparmiatori individuali (i cosiddetti investitori retail) che avrà luogo da lunedì 2 ottobre a venerdì 6 ottobre 2023.  Anche questa volta si cerca di cavalcare il rinnovato interesse per i titoli di Stato da parte dei risparmiatori italiani, stimolato dal forte rialzo dei tassi di interesse iniziato nel 2022. L’obiettivo dichiarato dal Tesoro è accrescere la quota di titoli del debito pubblico nelle mani dei piccoli risparmiatori, che tendono a detenerli fino scadenza, perché ciò aiuta a stabilizzare il più possibile la domanda di titoli di Stato italiani. La seconda emissione di BTP Valore sarà caratterizzata da una cedola crescente nel tempo e da un premio fedeltà per chi sottoscriverà il titolo nel periodo di collocamento e lo manterrà fino alla scadenza, ma a differenza della prima emissione la durata è stata allungata da 4 a 5 anni. La maggiore novità rispetto a tutte le precedenti emissioni è rappresentata dal fatto che per la prima volta i risparmiatori che sottoscriveranno questo BTP riceveranno una cedola trimestrale anziché una semestrale. Vediamo nel dettaglio come funziona il nuovo BTP Valore, quanto rende e se conviene davvero investire in questo strumento finanziario.

 

Quali sono le caratteristiche del nuovo BTP Valore?

Questa seconda emissione del BTP Valore avrà:

  • una durata di 5 anni;
  • rendimenti prestabiliti e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up) con cedole trimestrali che verranno calcolate in base ad un tasso cedolare fisso per i primi tre anni, che aumenta nei restanti 2 anni di vita del titolo e che sarà pari almeno a: 4,10% per i primi tre anni ed al 4,50 % per i restanti due;
  • un premio fedeltà extra finale pari allo 0,50% del capitale investito per coloro che lo acquisteranno in emissione e lo deterranno fino alla scadenza del 2028;
  • un taglio minimo acquistabile di 1.000 euro;
  • un periodo di collocamento dal 2 ottobre al 6 ottobre 2023 fino alle ore 13.00, salvo chiusura anticipata, ad un prezzo di 100 sulla piattaforma elettronica MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato di Borsa Italiana)

Sarà possibile sottoscrivere il titolo direttamente online, attraverso il proprio internet banking se abilitato alla funzione di trading online, oppure in filiale o presso gli uffici postali o tramite il proprio consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede. Il codice ISIN che individua il titolo in fase di collocamento è IT0005565392.

 

Quanto rende il BTP Valore?

Considerando i tassi comunicati dal Tesoro, il rendimento minimo previsto per chi acquista il titolo in emissione e lo detiene fino alla scadenza è pari al 4,36% medio annuo. Ovviamente, chi lo dovesse detenere per un periodo più breve della durata complessiva, realizzerà un rendimento differente in quanto non incasserà il premio fedeltà, ma soprattutto potrebbe trovarsi a rivendere il titolo sul cosiddetto mercato secondario ad un prezzo diverso da quello di emissione: in questo caso, il rendimento sarà pari alla somma algebrica delle cedole maturate e della differenza fra il prezzo di vendita e quello di emissione. Nel caso in cui i tassi di mercato dovessero continuare a salire, il BTP Valore in collocamento si deprezzerebbe, poiché diventerebbe meno appetibile rispetto ai titoli di nuova emissione, mentre accadrebbe il contrario se i futuri tassi di mercato dovessero scendere. Dunque, se il rendimento del titolo a scadenza sarà pari a quello indicato innanzi, quello anno per anno potrebbe essere molto diverso.

 

Conviene investire nel BTP Valore?

Non è possibile rispondere in maniera univoca a questa domanda. La nuova emissione del BTP Valore consente di trarre profitto dal contesto attuale di tassi storicamente elevati in una logica di medio termine. Essendo il livello di tasso minimo, comprensivo di bonus fedeltà, pari al 4,36%, esso è premiante rispetto ai BTP di pari durata attualmente presenti sul mercato, che negli ultimi giorni hanno offerto rendimenti compresi fra il 4,15% ed il 4,20%. Dunque, chi volesse investire in titoli di questa tipologia e durata, trova convenienza relativa in questa emissione, ma limitata solo a qualche decimo di punto percentuale. Nel valutare se investire in questo strumento finanziario, bisogna sempre ricordare che la “diversificazione” è una delle regole d’oro degli investimenti: è consigliabile evitare di investire una quota rilevante del proprio patrimonio in una sola tipologia di titoli, o peggio ancora in un solo titolo, ma investire in strumenti finanziari fra loro diversi per area geografica, emittente, durata e modalità di determinazione dei rendimenti. In modo particolare per il nostro paese, occorre considerare che il debito pubblico italiano continua a crescere ed ha superato i 2.800 miliardi di euro! Questo significa che un futuro scenario di forte crisi dei mercati finanziari potrebbe mettere sotto pressione proprio i paesi come l’Italia, caratterizzati da un elevato debito pubblico. A ricordarcelo sono anche le tensioni sui mercati finanziari degli ultimi giorni che hanno riportato lo spread tra titoli di Stato italiani e Bund tedeschi vicino al 2%: si tratta di livelli più elevati di Paesi che potremmo istintivamente considerare meno solidi, ma che i mercati oggi non stanno valutando tali, come ad esempio la Grecia, il Portogallo, la Croazia, la Lituania, che pagano spread inferiori rispetto a quelli dell’Italia. Della banale ed essenziale regola della diversificazione sembrano essersi dimenticati molti degli italiani che sono corsi a sottoscrivere la prima emissione del BTP Valore che, pur essendo rivolta solo ai “piccoli” risparmiatori, ha raccolto 18,19 miliardi divisi in 654.675 contratti, con sottoscrizioni individuali medie pari a ben 27.784 euro!

 

Considerazioni finali.

Il BTP Valore in collocamento offre ai sottoscrittori un rendimento leggermente superiore a quello dei BTP di durata simile attualmente acquistabili sul mercato e, dunque, è conveniente in termini relativi rispetto a titoli analoghi. Tuttavia, è opportuno che lo sottoscrivano solo quegli investitori che non posseggono già una quota elevata di titoli di Stato italiani in portafoglio, soprattutto se di durata medio-lunga. Inoltre, poiché secondo molti analisti finanziari le tensioni sui tassi di interesse potrebbero proseguire nei prossimi mesi, il titolo dovrebbe essere sottoscritto soprattutto nella prospettiva di detenerlo fino a scadenza. Al di là di queste considerazioni generali, occorre essere consapevoli che lo strumento finanziario “migliore” semplicemente non esiste, ma esiste solo quello più adatto a noi, in base agli obiettivi personali, all’orizzonte temporale, alla propensione al rischio, alla tipologia di titoli già posseduti ed alla grandezza complessiva del portafoglio. Ecco perché, sebbene il rendimento prospettico sia un fattore importante nella scelta di uno strumento finanziario, non dovremmo mai limitarci alla domanda: “quanto mi rende?”, ma affiancarvi altre quali: “questo titolo fa al caso mio?”, “migliora la diversificazione dei miei risparmi?”. Nel caso non fossimo in grado di rispondere da soli a questi interrogativi, è opportuno farsi aiutare da un consulente preparato al quale non delegare totalmente le scelte, ma con il quale condividere i propri obiettivi di vita e le strategie efficaci per raggiungerli.