Dall’8 al 12 novembre parte la quarta emissione del BTP Futura, un titolo di Stato italiano destinato ai risparmiatori privati con durata pari a 12 anni che ha come caratteristiche specifiche quella di prevedere, anziché una remunerazione a tasso fisso per tutta la durata, un tasso di interesse crescente nel corso del tempo e un doppio premio fedeltà collegato all’andamento del Prodotto Interno Lordo (PIL) Italiano dei prossimi anni. Sarà possibile sottoscrivere il BTP Futura in banca, alla posta o tramite il proprio Internet banking da lunedì 8 novembre a venerdì 12 novembre 2021 (fino alle ore 13.00), salvo chiusura anticipata. Prima di farlo, è opportuno domandarsi se conviene sottoscrivere il titolo, per quali investitori risulta più adeguato e quali invece dovrebbero evitarlo.
Quali sono le caratteristiche del titolo?
Qualunque valutazione di convenienza deve partire dall’analisi delle caratteristiche del titolo. ll BTP Futura presenterà cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi fissi predeterminati e crescenti nel tempo secondo il cosiddetto meccanismo step-up. In concreto, le cedole saranno corrisposte in base ad un tasso fisso per i primi 4 anni, che aumenterà una prima volta per i successivi 4 anni ed una seconda per i restanti 4 anni di vita del titolo prima della scadenza. I tassi cedolari minimi garantiti della IV emissione del BTP FUTURA sono i seguenti:
– 0,75% dal 1° al 4° anno;
– 1,25% dal 5° all’ 8° anno;
– 1,70% dal 9° al 12° anno.
Alle cedole così determinate si aggiungono due premi fedeltà che verranno corrisposti solo a chi deterrà il titolo dalla sua emissione fino all’8° e 12° anno che sono collegati ai tassi di crescita dell’economia italiana durante il periodo di vita del titolo. Il meccanismo, non semplicissimo, è il seguente.
Primo premio fedeltà. Alla fine dei primi otto anni si avrà diritto a un premio intermedio pari al 40% della media del tasso di crescita del PIL nominale registrato nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,4% del capitale investito, fino ad un massimo dell’1,2%.
Secondo premio fedeltà. Alla scadenza finale del titolo verrà corrisposto un ulteriore premio che includerà due componenti:
- la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del PIL registrato nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,6% fino ad un massimo dell’1,8%;
- la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del PIL registrato dal nono al dodicesimo anno, con un minimo dell’1% ed un massimo del 3% del capitale investito.
Dunque, chi dovesse mantenere il titolo fino all’8° anno aggiungerà un premio compreso fra lo 0,4% e l’1,2% complessivo a seconda dell’andamento del Pil nei prossimi anni, mentre chi lo dovesse mantenere in portafoglio fino alla scadenza riceverà un premio complessivo compreso fra il 2% (0,4% + 0,6% + 1%) ed il 6% (1,2% + 1,8% + 3%).
Conviene sottoscrivere la quarta emissione del BTP Futura?
Sulla base dei tassi minimi garantiti e tenendo conto del premio fedeltà minimo del 2% se mantenuto fino alla scadenza, il rendimento indicativo lordo è pari a circa l’1,37% annuo. Tale rendimento potrebbe crescere ulteriormente fino a circa l’1,70% nel caso il premio complesso fosse pari al massimo consentito. Considerando che attualmente un “classico” BTP di pari durata offre un rendimento a scadenza dell’1,10%, questa emissione è certamente conveniente in termini relativi se mantenuta fino alla scadenza. Coloro che intendono sottoscrivere questo titolo dovrebbero però tenere in considerazione che un rendimento pari all’1,50% per un investimento a 12 anni resta comunque storicamente molto basso e potrebbe non essere in grado di proteggere i propri risparmi dall’inflazione. Inoltre, è opportuno non dimenticare i rischi connessi a questa tipologia di strumento finanziario. Oltre al rischio di insolvenza, sempre presente anche se relativamente limitato per un titolo di stato, il BTP futura espone ad un rischio tasso non trascurabile, ovvero alla possibilità che il titolo perda di valore in caso di rialzo futuro dei tassi. Infatti, quando i tassi salgono, i titoli a medio-lungo termine tendono a perdere di valore poiché diventano poco convenienti rispetto a quelli di nuova emissione, talvolta con cali delle quotazioni rilevanti (chi volesse approfondire questo meccanismo può leggere il mio artico del 25.09.2021 “Investire in obbligazioni: perché non dovresti sottovalutare il rischio tassi”).
Riassumendo, il titolo può essere un’opportunità di acquisto per coloro che: 1) hanno un’elevata probabilità di detenerlo fino alla scadenza dei 12 anni, 2) non hanno portafogli già concentrati in titoli di stato italiani o molto esposti alle obbligazioni a medio-lungo termine; 3) hanno un’adeguata propensione al rischio in grado di tollerare potenziali ampie oscillazioni del titolo. Dunque, come sempre è indispensabile confrontarsi con il proprio consulente finanziario per valutare la coerenza di questo BTP con il resto del portafoglio, i propri obiettivi di investimento e la propria tolleranza al rischio perché, come per le medicine, ciò che può essere buono per l’uno può diventare veleno per un altro.

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