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L’invasione Russa dell’Ucraina, al di là delle enormi sofferenze e della crisi umanitaria che sta procurando, avrà certamente un impatto sull’intera economia globale che subirà gli effetti di una crescita più lenta e di un’inflazione più rapida. A distanza di qualche settimana dall’inizio del conflitto, iniziano ad essere prodotte le prime previsioni sul potenziale impatto economico della guerra. Quali saranno i fattori che influiranno maggiormente sull’economia e quali le prospettive di crescita per quest’anno e per l’anno a venire?

Innanzitutto, è bene chiarire quali saranno i principali canali di trasmissione della crisi bellica all’economia. Tre sono i fattori che contribuiranno a rallentare la crescita economica mondiale:

  1. L’aumento dei prezzi delle materie prime, sia agricole che energetiche di cui l’Ucraina e soprattutto la Russia sono forti esportatori, farà aumentare ulteriormente l’inflazione che è già arrivata a livelli storicamente assai elevati (si veda il grafico sotto che illustra la quota percentuale dell’export mondiale di Russia ed Ucraina relativamente ad alcuni beni);
  2. La riduzione degli scambi commerciali, delle rimesse e dei flussi turistici avrà anch’esso un peso importante sul rallentamento economico, soprattutto delle economie più vicine ai Paesi interessati dal conflitto;
  3. La minore fiducia delle imprese e delle famiglie, nonché la maggiore incertezza degli investitori, dovrebbero anch’esse incidere in maniera negativa sulla crescita economica.

Tutti e tre i fattori sopra indicati dovrebbero incidere in misura più elevata sull’Europa rispetto agli Stati Uniti, in quanto gli USA sono meno dipendenti dalle importazioni di materie prime agricole ed energetiche da Russia ed Ucraina e poiché sono minori i livelli di interscambio commerciale con tali Paesi. Ovviamente sarà la Russia, oltre all’Ucraina, il Paese più colpito: le sanzioni economiche senza precedenti danneggeranno il commercio e l’intermediazione finanziaria e determineranno una sicura recessione, un forte deprezzamento del rublo ed un’ulteriore riduzione del tenore di vita della popolazione.

Fortunatamente, le previsioni economiche di inizio anno erano orientate verso livelli di crescita molto elevati, vicini al 4,5% per l’economia globale ed al 4% per Europa e Stati Uniti, e ciò garantisce una sorta di “cuscinetto” avverso la recessione economica. Ma qual è l’impatto stimato della guerra sulla crescita economica? Questa settimana la Banca centrale americana ha illustrato le sue stime aggiornate per l’economia USA, la più grande del pianeta. Le previsioni vedono un rallentamento della crescita economica per l’anno in corso dal 4% al 2,8%, mentre confermano i dati per il 2023 al 2,2% e per il 2024 al 2%. In settimana anche l’OCSE ha pubblicato le prime stime preliminari relative all’impatto della guerra sull’economia. Per l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico il PIL mondiale dovrebbe crescere di circa l’1,1% in meno a causa della guerra in Ucraina, mentre l’Europa dovrebbe subire un rallentamento della crescita più forte e dell’ordine dell’1,4%. Sempre secondo l’Ocse, il conflitto potrebbe far aumentare l’inflazione di 2,5 punti supplementari (si veda il grafico sotto con i dettagli per area geografica dell’impatto sul PIL, a sinistra, e sull’inflazione, a destra).

Come si può osservare dai dati, almeno allo stato delle previsioni attuali, sia l’economia mondiale che quella europea non dovrebbero cadere in recessione a causa della guerra. Il livello di crescita economica rimarrà positivo, sebbene più contenuto rispetto a quello previsto ad inizio anno. Ovviamente, la cautela nel fare previsioni è d’obbligo poiché l’evolversi del conflitto in direzioni inattese potrebbe avere conseguenze sull’economia globale al momento non prevedibili, soprattutto in scenari inesplorati come quello attuale. Occorre infatti sempre ricordare, come sostiene l’economista e filosofo Nassim Taleb, che non comprendere abbastanza l’incertezza dell’ambiente induce inevitabilmente gli agenti economici a correre rischi che andrebbero evitati.