Al via la terza emissione di BTP Valore, appartenente alla famiglia di titoli di Stato italiani dedicata ai risparmiatori individuali (i cosiddetti investitori retail) che avrà luogo da lunedì 26 febbraio a venerdì 1° marzo 2024. Anche questa volta si cerca di cavalcare il rinnovato interesse per i titoli di Stato da parte dei risparmiatori italiani, stimolato dal rialzo dei tassi di interesse iniziato nel 2022. L’obiettivo dichiarato dal Tesoro è accrescere la quota di titoli del debito pubblico nelle mani dei piccoli risparmiatori, che tendono a detenerli fino scadenza, perché ciò aiuta a stabilizzare il più possibile la domanda di titoli di Stato italiani. La terza emissione di BTP Valore, così come quella che l’ha preceduta, sarà caratterizzata da una cedola crescente nel tempo e da un premio fedeltà per chi sottoscriverà il titolo nel periodo di collocamento e lo manterrà fino alla scadenza. La durata è stata allungata a 6 anni (dai 4 e 5 anni delle prime due emissioni di BTP Valore), i risparmiatori riceveranno sempre una cedola trimestrale, anziché una semestrale come per i BTP ordinari.
Vediamo nel dettaglio come funziona il nuovo BTP Valore, quanto rende e se conviene davvero investire in questo strumento finanziario.
Quali sono le caratteristiche del nuovo BTP Valore?
Questa seconda emissione del BTP Valore avrà le seguenti caratteristiche:
- una durata di 6 anni;
- rendimenti prestabiliti e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up) con cedole trimestrali ad un tasso del 3,25% per i primi tre anni, che aumenta al 4% nei successivi tre anni di vita del titolo;
- un premio fedeltàextra finale pari allo 0,70% del capitale investito, solo per coloro che lo acquisteranno in emissione e lo deterranno fino alla scadenza del 2030;
- un taglio minimo acquistabile di 1.000euro;
- un periodo di collocamento dal 26 febbraio al 1° marzo 2024 fino alle ore 13.00, salvo chiusura anticipata, ad un prezzo di 100 sulla piattaforma elettronica MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato di Borsa Italiana)
Sarà possibile sottoscrivere il titolo direttamente online, attraverso il proprio internet banking se abilitato alla funzione di trading online, in filiale, presso gli uffici postali o tramite il proprio consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede. Il codice ISIN che individua il titolo in fase di collocamento è IT0005583478.
Quanto rende il BTP Valore?
Considerando i tassi comunicati dal Tesoro, il rendimento minimo previsto per chi acquista il titolo in emissione e lo detiene fino alla scadenza è pari circa al 3,75% medio annuo lordo. Ovviamente, chi lo dovesse detenere per un periodo più breve della durata complessiva, realizzerà un rendimento differente in quanto non incasserà il premio fedeltà, ma soprattutto potrebbe trovarsi a rivendere il titolo sul cosiddetto mercato secondario ad un prezzo diverso da quello di emissione: in questo caso, il rendimento sarà pari alla somma algebrica delle cedole maturate e della differenza fra il prezzo di vendita e quello di emissione. Nel caso in cui i tassi di mercato dovessero salire, il BTP Valore in collocamento si deprezzerebbe, poiché diventerebbe meno appetibile rispetto ai titoli di nuova emissione, mentre accadrebbe il contrario se i futuri tassi di mercato dovessero scendere. Dunque, se il rendimento del titolo per coloro che lo manterranno fino alla scadenza sarà pari a quello indicato innanzi, quello realizzabile da coloro che dovessero venderlo anticipatamente potrebbe essere molto diverso.
A chi conviene investire nel BTP Valore?
La nuova emissione del BTP Valore offre un rendimento minino a scadenza, comprensivo del bonus fedeltà per chi lo detiene per tutta la durata, pari circa al 3,75%. Si tratta di un rendimento superiore a quello attualmente offerto da un titolo di Stato italiano a tasso fisso di pari durata, che si aggira intorno al 3,45%. Pertanto, il titolo ha un rendimento interessante in termini relativi, ma per le sue caratteristiche si addice a quei risparmiatori che:
- hanno un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, possibilmente pari ai 6 anni di durata del titolo;
- intendono sfruttare i rendimenti dei titoli di Stato italiani, attualmente più alti di quelli di Paesi quali la Spagna, il Portogallo e persino la Grecia, ricordando sempre che a rendimenti più elevati corrisponde una percezione di maggiore rischio da parte degli investitori;
- hanno già un portafoglio adeguatamente diversificato in differenti tipologie di strumenti finanziari.
A chi non conviene investire nel BTP Valore?
Dovrebbero valutare con molta attenzione l’investimento in questa tipologia di titoli quei risparmiatori che:
- hanno un orizzonte di investimento di breve termine, in quanto il rendimento a scadenza di un BTP su orizzonti temporali compresi fra 12 e 36 mesi è superiore a quello offerto nei primi tre anni dal BTP Valore in collocamento;
- hanno già in portafoglio una quota elevata di titoli di Stato italiani, a meno di non sostituire parte di quelli già posseduti;
- hanno una propensione al rischio medio-alta e su orizzonti temporali superiori ai cinque anni preferiscono diversificare in strumenti, come le azioni e le obbligazioni di società private, che hanno un profilo di rischio e rendimento potenzialmente più elevato.
Considerazioni finali
Il BTP Valore in collocamento offre ai sottoscrittori un rendimento leggermente superiore a quello dei BTP di durata simile attualmente acquistabili sul mercato ed è conveniente in termini relativi rispetto a titoli analoghi. Tuttavia, è opportuno che lo sottoscrivano gli investitori con la prospettiva di detenerlo fino a scadenza e che non posseggono già una quota troppo elevata di titoli di Stato italiani in portafoglio. La diversificazione, infatti, è una delle “regole d’oro” degli investimenti che non andrebbe mai disattesa. Infine, o meglio innanzitutto, occorre essere consapevoli che lo strumento finanziario “migliore” semplicemente non esiste, ma esiste solo quello più adatto a ciascuno di noi, in base agli obiettivi personali, all’orizzonte temporale, alla propensione al rischio, alla tipologia di titoli già posseduti ed alla grandezza complessiva del portafoglio. Ecco perché, sebbene il rendimento prospettico sia un fattore importante nella scelta di uno strumento finanziario, non dovremmo mai limitarci alla domanda: “quanto mi rende?”, ma affiancarvi altre quali: “questo titolo fa al caso mio?”, “migliora la diversificazione dei miei risparmi?”. Nel caso non fossimo in grado di rispondere da soli a questi interrogativi, è opportuno farsi aiutare da un consulente preparato al quale non delegare totalmente le scelte, ma con il quale condividere i propri obiettivi di vita e le strategie efficaci per raggiungerli.

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