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Arriva l’euro digitale! La scorsa settimana il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di avviare la seconda fase del percorso che dovrebbe portare all’introduzione della versione elettronica della nostra valuta. L’euro digitale verrà emesso dalla BCE e sarà una forma elettronica del contante che affiancherà banconote e monete, senza però sostituirle. Rappresenta una delle sfide più ambiziose nel settore finanziario degli ultimi anni ed è destinato a ridefinire il modo nel quale i cittadini potranno effettuare i pagamenti: ad esempio, sarà possibile pagare un caffè al bar semplicemente utilizzando il proprio smartphone, senza bisogno di contanti o carte. Tra i principali vantaggi si annoverano la maggiore sicurezza e la facilità d’uso, mentre tra i rischi spiccano le preoccupazioni per la privacy e la gestione dei dati personali. Vediamo più nel dettaglio come dovrebbe funzionare, i suoi vantaggi ed i rischi potenziali.

 

 

Cos’è l’euro digitale

L’euro digitale è una valuta digitale pubblica promossa dalla Banca Centrale Europea (BCE) in collaborazione con le banche centrali nazionali dei Paesi dell’area euro. Questa nuova forma di moneta affiancherà banconote e monete tradizionali, offrendo a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni uno strumento di pagamento elettronico sicuro, accessibile e universale. A differenza delle criptovalute, l’euro digitale non si baserà su tecnologie decentralizzate come la blockchain, ma sarà emesso e garantito dalla BCE, mantenendo lo stesso valore dell’euro fisico. Consentirà di effettuare pagamenti digitali con rapidità e senza costi aggiuntivi, proprio come avviene con il denaro contante.

 

 

Come funzionerà l’euro digitale

Ogni cittadino avrà la possibilità di dotarsi di un wallet, ovvero un portafoglio elettronico, dove detenere euro digitali, proprio come oggi custodiamo monete e banconote nel nostro portafoglio tradizionale. Questo wallet potrà essere attivato presso la propria banca, l’ufficio postale o un altro fornitore di servizi di pagamento autorizzato e potrà essere ricaricato tramite conto bancario o depositando contante. Il portafoglio digitale consentirà di effettuare pagamenti in modo semplice e rapido, ad esempio attraverso lo smartphone o tramite una smart card. La tecnologia progettata consentirà di operare anche offline, cioè senza necessità di essere connessi ad internet, e garantirà la privacy delle transazioni, proteggendo importi e dati personali di chi effettua i pagamenti. Ad esempio, si immagini di dover restituire una piccola somma ad un amico dopo una cena: sarà possibile trasferirgli immediatamente gli euro digitali attraverso il proprio smartphone, senza la necessità di prelevare contanti o effettuare un bonifico. Oppure, si potrà pagare la spesa al mercato rionale, anche senza connessione a internet, semplicemente avvicinando lo smartphone o la smart card al dispositivo del venditore. Per evitare la fuga dai depositi bancari e garantire la stabilità del sistema finanziario, verrà previsto un limite massimo alla detenzione di euro digitali, al momento ipotizzato intorno ai 3.000 euro per utente.

 

 

I vantaggi dell’euro digitale

L’euro digitale offre diversi vantaggi per i cittadini, gli operatori commerciali e per il sistema dei pagamenti in Europa.

  • Accessibilità universale. Tutti potranno effettuare pagamenti digitali tramite un sistema gratuito che non richiede il possesso di un conto bancario o una carta, facilitando l’inclusione finanziaria e rendendo i pagamenti più semplici per tutti.
  • Riduzione dei costi. I cittadini potranno pagare senza commissioni e i commercianti risparmiare sulle spese di incasso da corrispondere al sistema bancario ed ai fornitori di servizi di pagamento elettronici.
  • Tutela della privacy. L’euro digitale è progettato per garantire un livello di riservatezza paragonabile a quello del contante poiché solo chi invia e chi riceve il pagamento conoscerà i dettagli della transazione, mentre i controlli antiriciclaggio saranno svolti dal fornitore di servizi durante la ricarica o il prelievo dei fondi, come accade oggi per il denaro;
  • Tutela della sovranità monetaria europea. L’euro digitale ridurrà la dipendenza dai circuiti di pagamento gestiti dalle grandi aziende private internazionali ed allo stesso ridurrà il rischio di essere vittime di attacchi cibernetici e di problemi tecnici.

 

 

I rischi e le criticità dell’euro digitale

L’introduzione dell’euro digitale, pur portando con sé innovazioni e vantaggi, comporta una serie di rischi e criticità che richiedono attenzione e risposte mirate da parte delle istituzioni europee.

  • Riservatezza delle transazioni. La possibilità che l’euro digitale possa diventare uno strumento di sorveglianza dei cittadini è uno dei principali timori che potrebbe ostacolare l’utilizzo della futura valuta digitale, anche se la BCE promette l’anonimato totale.
  • Costi La creazione di un’infrastruttura tecnologica europea autonoma e sicura richiederà consistenti investimenti iniziali stimati in 1,3 miliardi di euro e costi di gestione annuali di circa 320 milioni di euro.
  • Rischi di stabilità finanziaria. Un eventuale massiccio trasferimento di fondi dai depositi bancari ai wallet digitali, soprattutto in un momento di crisi finanziaria, potrebbe ridurre eccessivamente la liquidità del sistema bancario con conseguenze rilevanti sulla stabilità economica europea.
  • Impatto economico negativo sul sistema bancario. L’introduzione dell’euro digitale influirà negativamente sui guadagni del settore bancario a causa della contrazione dei depositi e dei minori guadagni derivanti da bonifici e pagamenti con le carte. La riduzione degli utili è stimata di circa 6 miliardi di euro nei primi quattro anni e ciò potrebbe mettere in crisi soprattutto i piccoli Istituti di credito con un impatto negativo sull’intero sistema economico.

 

 

Le tappe ed i tempi del progetto

Il progetto dell’ euro digitale ha tappe scandite da una chiara suddivisione temporale, ciascuna con obiettivi e attività mirate. La fase di preparazione, avviata nel novembre 2023 ed appena conclusa, si è concentrata sull’analisi delle esigenze tecnologiche, normative e operative. Nel 2026 si entrerà nella fase cruciale dell’approvazione del regolamento sull’euro digitale, in cui Parlamento, Commissione e Consiglio europeo definiranno le regole di funzionamento della nuova valuta. Nel 2027 è prevista la fase di sperimentazioneconcreta in cui valutare l’efficacia delle soluzioni adottate, l’integrazione con le piattaforme bancarie esistenti ed individuare eventuali criticità, perfezionando il sistema prima del lancio ufficiale. La prima emissionedell’euro digitale è attesa per il 2029.

 

 

Conclusioni

In un mondo in cui i pagamenti elettronici crescono rapidamente e costantemente, l’euro digitale rappresenta uno strumento capace di preservare la libertà dei cittadini di scegliere come pagare. Affiancando il contante, amplia la platea di coloro che potranno accedere ai pagamenti digitali in modo sicuro ed economico. Dal punto di vista sistemico, permette di ridurre la dipendenza dai fornitori esteri e limita i rischi legati ad attacchi informatici o problemi tecnici. Tuttavia, la transizione verso l’euro digitale comporta anche delle sfide: è essenziale garantire la sicurezza informatica e gestire il cambiamento nelle abitudini dei cittadini, ma anche sostenere enormi costi per le infrastrutture tecnologiche ed evitare impatti eccessivi sul sistema bancario “tradizionale” dei pagamenti. Si tratta di una sfida epocale che, se affrontata con equilibrio e trasparenza, potrà semplificare la vita quotidiana di milioni di cittadini.