In un’epoca dominata dai pagamenti digitali, la Banca Centrale Europea ha sorpreso molti cittadini con una raccomandazione insolita: conservare una piccola quantità di contante in casa. La notizia è stata ripresa da giornali e social. Ma è davvero così? Dovremmo ricominciare a mettere da parte i soldi nel caro vecchio materasso? In tal caso, si tratterebbe di un consiglio che rappresenta un vero cambio di orientamento rispetto alla spinta verso la digitalizzazione degli ultimi anni.
Contante: un cambio di prospettiva della BCE?
Negli ultimi anni, la BCE ha promosso con decisione l’utilizzo di strumenti elettronici come carte, app e bonifici istantanei, ed è persino in fase di progettazione l’euro digitale. Tuttavia, nel bollettino economico 6/2025 è stato pubblicato un documento intitolato “Keep Calm and Carry Cash” (“Mantieni la calma e porta contanti”). Questo documento introduce una nuova prospettiva: la resilienza del contante come strumento di sicurezza, soprattutto nei periodi di crisi. Lo studio sottolinea come, negli ultimi anni, la domanda di banconote in euro abbia registrato una crescita robusta, nonostante la progressiva digitalizzazione dei pagamenti. Pur essendo diminuita la quota di liquidità utilizzata nelle transazioni quotidiane nell’area euro, il valore complessivo delle banconote in circolazione è aumentato in modo significativo negli ultimi vent’anni (si veda il grafico sottostante), un fenomeno spesso definito “il paradosso delle banconote”.
Lo studio sottolinea che la crescita delle banconote è risultata particolarmente accentuata nei periodi di crisi, mettendo in luce come, durante fasi di forte stress, gli operatori economici riconoscano il “valore unico del contante come bene rifugio sicuro e strumento essenziale di pagamento d’emergenza”. Ne sono esempi le recenti crisi del debito pubblico greco, la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, il blackout energetico iberico. In sostanza, nei momenti critici si tende a privilegiare la valuta fisica come riserva di valore affidabile e mezzo di pagamento resiliente. Più che un cambiamento di rotta, l’analisi fotografa una realtà concreta, evidenziando che tale comportamento non è affatto irrazionale, ma può rivelarsi utile e sensato.
Perché mantenere contante può essere utile?
Il contante torna protagonista, non come alternativa ai pagamenti digitali, ma come garanzia di continuità nei momenti di emergenza. La raccomandazione di conservare una piccola somma di denaro liquido nasce da una considerazione molto pratica: cosa accadrebbe se i sistemi digitali smettessero improvvisamente di funzionare? Gli scenari possibili non sono così remoti:
- un blackout elettrico può mettere fuori uso POS e bancomat;
- un attacco informatico può bloccare le reti bancarie;
- una crisi geopolitica può compromettere le infrastrutture digitali.
In queste situazioni, il contante rappresenta l’unico mezzo di pagamento immediatamente accessibile, autonomo da connessioni, batterie o server. Si pensi, ad esempio, a quanto accaduto con il recente blackout in Spagna del 28 aprile 2025, che ha reso inutilizzabili per ore i sistemi di pagamento elettronici.
Quanto contante tenere e come?
La BCE consiglia di conservare tra i 70 e i 100 euro per persona, preferibilmente in tagli piccoli e facilmente spendibili. Questa cifra è pensata per coprire le spese essenziali per almeno 72 ore: alimenti, medicinali, trasporti e comunicazioni. Ad esempio, una famiglia composta da quattro persone dovrebbe avere a disposizione una riserva di liquidità tra i 300 e i 400 euro. Si tratta di una semplice indicazione, non di un obbligo né di una previsione di crisi imminente. Non è quindi necessario riempire il materasso di banconote: la somma suggerita non deve essere esagerata né sostituire i pagamenti digitali, ma rappresentare una riserva di emergenza, utile per garantire autonomia e serenità nei momenti difficili.
Riflettendoci, si tratta di un consiglio prudente: il contante non necessita di elettricità, non dipende da reti o software, tutela la privacy, offre sicurezza nei periodi di incertezza e assicura la possibilità di effettuare transazioni anche durante emergenze o blackout.
Un equilibrio necessario
La raccomandazione della BCE non rappresenta un passo indietro, ma piuttosto un invito a una prudenza consapevole. Mentre proseguono gli investimenti nell’euro digitale e nei sistemi di pagamento innovativi, si riconosce che la sicurezza finanziaria dei cittadini dipende anche dalla disponibilità concreta del denaro contante. In un mondo sempre più interconnesso, il contante resta un’ancora di salvezza: silenzioso, discreto, ma sempre pronto a servire quando tutto il resto si ferma.

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